Alla scoperta di luoghi e personaggi di Valentano (Puntata II)

‘l solco dritto: quando terra e cielo si incontrano

Ogni 14-15 Agosto a Valentano, in provincia di Viterbo, si celebra una ricorrenza religiosa molto sentita, unica nel suo genere: La tiratura del solco dritto (14 agosto), seguita dalla festa della Madonna d’Agosto (15 agosto).

La realizzazione del solco apparteneva a riti agricoli pagani molto antichi che il cristianesimo ha convertito in celebrazioni di culto Mariano. Non è chiaro, infatti, quando ha avuto inizio questa tradizione. Nel mondo cristiano i festeggiamenti dell’Assunzione risalgono tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, mentre appare per la prima volta nello statuto di Valentano del 1558 con il nome di Santa Maria d’Agosto.

La caratteristica che rende unica questa festa di Valentano è il suo legame con il mondo contadino. All’alba del 14 Agosto, un gruppo di bifolchi – scelti dal Deputato/Signore della festa – si riuniscono nella piana ai piedi del paese. Dopo il segno della croce e l’invocazione a S. Isidoro, protettore dei contadini, inizia il rituale di ringraziamento, propiziazione e auspicio.

Seguendo un percorso segnato in precedenza con delle biffe di legno, viene tracciato (tirato) un solco dritto che divide a metà la pianura e che, in un certo senso, simboleggia anche l’ascesa di Maria al Cielo. Leggenda vuole che più il solco sarà dritto, più il raccolto sarà abbondante.

Fotografia scattata da Cristina Delmirani in occasione della tiratura del solco dritto, 14 Agosto 2015.

Il solco deve essere rivolto verso il paese, così da poter osservare se è stato tracciato bene, e avere un riferimento verso l’orizzonte.

Durante questa operazione ai bifolchi non è concesso mangiare, ma solo bere acqua. Solo alla fine del rito il Signore della festa offre loro la colazione.

Al ritorno in paese, un piccolo corteo parte dalla casa del Deputato. Con a capo un giovane che suona il tamburo, al ritmo del biscotto al cu’ (biscotto sul sedere), e altri due che portano i cosiddetti ceri – su cui sono posti un biscotto e un grappolo d’uva (il pane e il vino) – ci si dirige verso la Chiesa. Coloro che trasportano i doni per la Madonna indossano delle fasce che portano altrettanti biscotti che cadono sulle terga: da qui il nome di biscotto al cu’.

Fotografia scattata da Cristina Delmirani in occasione della tiratura del solco dritto, 14 Agosto 2015.

Nel pomeriggio i Deputati offrono un rinfresco tradizionale a tutta la cittadinanza. La giornata si conclude con la messa presso la Chiesa, ove si trova la seicentesca statua lignea dell’Assunta, seguita dalla processione per le vie del paese, un tempo svolta nel tardo pomeriggio.

Il corteo del biscotto al cu’ lo ritroviamo il giorno seguente in occasione della Messa di Ferragosto, in cui il parroco comunica coloro che onoreranno l’Assunta l’anno seguente; mentre nella funzione pomeridiana avviene il passaggio dei ceri tra i Signori uscenti e i subentranti.

Fino a parecchi anni fa, il solco veniva tirato con un aratro trainato dai buoi, mentre oggi viene tracciato con un trattore e la sua lunghezza è dai 3 ai 5 chilometri.

Anche se sono cambiati gli “attrezzi del mestiere”, non è di certo cambiato nello spirito cittadino il valore tradizionale e religioso del rito.

 

Elisabetta Billi

Fonti: Gruppo Archeologico Verentum, Valentano luoghi e tempi del sacro, Valentano, 1995

Precedente Alla scoperta di luoghi e personaggi di Valentano (Puntata I)